lunedì 31 ottobre 2011

LA MIA SIGNORA DAI CAPELLI DI FUOCO


 

Solo adesso mi risvegli il cuore, donna…
I tuoi occhi mi scagliano in un abisso di fiamme,
mentre bramo perdutamente le tue labbra odorose,
con tutto me stesso, con le vestigia della mia umanità.

SOL CHI OSA


Forse dobbiamo essere per forza pazzi. Altrimenti come potremmo guardare una tela vuota e vederci un'opera d'arte? O sedere in silenzio e sentire una musica che non è mai stata composta? O amare una donna senza averci mai parlato, o ancora amarla solo perchè una volta per sbaglio hai incontrato il suo sguardo?
Arrendetevi, non c'è speranza contro di noi, perchè forse, mai ci capirete....forse perchè in realtà non c'è bisogno di capirci, forse perchè deve essere così.

SPAX

SPAX    



Come posso non amarti?
se l’azzurro dei tuoi occhi mi trapassa la pelle e,
l’odore dei tuoi seni mi soffoca in un abbraccio interminabile;
se i tuoi fianchi mi annientano, le tue mani mi infuocano,
la tua bocca mi consegna alla perdizione.
Come posso non amarti?
se regni sul mio corpo con ogni voluttà,
se ti sento sfiorare le mie labbra, anche se nel buio della notte
mi sei lontana come pioggia dal deserto.  

Miss Sarajevo - Passengers (U2 e Pavarotti)

C'è un tempo per mantenerti distante
un tempo per guardare altrove
c'è un tempo per tener giù la testa
per proseguire la tua giornata

c'è un tempo per la matita per gli occhi ed il rossetto
un tempo per tagliare i capelli
c'è un tempo per le compere nella via principale
per trovare il vestito giusto da indossare

eccola, le teste si voltano per guardarla
eccola, viene a prendere la sua corona

c'è un tempo per correre al riparo
c'è un tempo per baciare e dirlo in giro
c'è un tempo per colori diversi
diversi nomi che trovi difficili da pronunciare

c'è un tempo per la prima comunione
un tempo per gli East 17
c'è un tempo per voltarsi verso la Mecca
c'è un tempo per essere una regina di bellezza

eccola, la bellezza gioca a fare il clown
eccola, surreale con la sua corona

dici che il fiume
trova la via al mare
e come il fiume
giungerai a me
oltre i confini
e le terre assetate
dici che come fiume
come fiume...
l'amore giunger
l'amore...
e non so più pregare
e nell'amore non so più sperare
e quell'amore non so più aspettare

c'è un tempo per fare nastri
un tempo per gli alberi di Natale
c'è un tempo per apparecchiare le tavole
quando la notte è bloccata dal gelo

Tutti diventano poeti quando sono innamorati. (Platone)

Ma non tutto deve essere a forza detto, non tutto deve essere a forza inteso...è anche meraviglioso poter lasciare al caso o alla congiuntura ciò che vorremmo realmente si materializzasse dentro di noi o anche altrove.

GABBIANO

GABBIANO


Riuscirei a vincere il mare,
passarlo da est a ovest,
farmi beffe dei suoi flutti e
imbrigliare le sue onde,
ti porterei con me, in questa splendida follia.

DE PROFUNDIS

DE PROFUNDIS


Non conoscevo il mare, forse l’avevo sognato, immaginato, era una finestra incolore davanti ai miei occhi e cercandolo ancora ho trovato te, sei tu il mio mare; delizia dei miei occhi, maestà dei miei sensi.
Se l’amore rende muti, allora la mia bocca non sarà più aperta, ma nella continua ricerca di parole, ho paura di non trovarne da poterti donare, temo che tu non sappia mai, che tu non comprenda mai, che tu rimanga inconsapevole, che tu non possa stupirti del mio assoluto silenzio.
Come dirti allora di questa follia che mi ostino a chiamare amore? La ritrovo nel tuo sguardo,
fra l’azzurro che sposa i tuoi capelli, fra le dita che sfioro quando dormi, la ritrovo come freccia
appuntita che mi trapassa se provi ad abbracciarmi, la ritrovo nelle tue grida di festa, quando da una stanza all’altra mi chiami sorridendo e mi corri incontro, la ritrovo nel tuo profumo che non se ne va e che mi porto dietro come un bagaglio leggero che non lascio.
Ora che amo io comprendo, come nulla è più necessario al mondo dell’amore stesso che muove ogni cosa, che non trova ostacoli, che non conosce confini e che ci nutre a nostra insaputa ed anche contro la nostra volontà, con caparbietà e potenza folle, esso ci riconduce alla nostra natura di esseri incapaci alla solitudine, fragili e indifesi contro i nostri stessi orrori.
Come dirti queste cose, se neanch’io so spiegarmele?
Tante volte, però, un semplice incontro di sguardi rivela tante più cose di quante non possa farne la più incredibile delle poesie, il poeta più illuminato, il più geniale dei pittori, il più ispirato degli oratoti.
Allora, mia vita, guarda i miei occhi se vuoi sapere di me, ti diranno tutto, più di quanto non cerchi di fare la mia bocca, più di quanto oserebbero le mie labbra, più di quanto saprebbe fare un abbraccio.
Perché il profondo è dentro e nessuno può entrare, nemmeno tu che tieni in una mano la mia vita, mentre tendi l’altra a cercare chissà cosa, chissà quando, chissà chi.

LA DONNA DEL POETA

LA DONNA DEL POETA   


Che grazia piove addosso a quella donna
Cui viso, labbra, occhi e cuore appartengono al suo poeta...
Così che ella si sente amata come la prima e l'ultima donna del mondo,
così come nessun'altra è mai stata amata.

TEMPO

TEMPO      

Perdutamente, mi lascio possedere dai tuoi flutti.

OLTRE OGNI FINE

A San Cipirello il 27/06/2011





OLTRE OGNI FINE

Le mie mani in un rumore, ti iniziano il viso,        
una movenza fugace si insinua e io non ti controllo.

Dovesse giungere un suono di violino, io partirei con lui,
perché risate di altrove, oltre ogni pace si contendono i miei fallimenti.

Uno scarno battito d’ali mi cammina dentro, come quando eravamo petali,
calici di vino e canzoni in riva al mare, come quando ti amavo dal fango.
Ti lodai Madonna mia, con le labbra, consegnandoti a questa prosa,
e tu come ladra e come madre, trovasti altrove, la mia anima.
La tua mano fermai in un bagliore, con la mia tremante supplica,
ogni attimo mi rinasci dentro, sempre, oltre ogni fine.

IL MIO APPRODARE

A San Cipirello il 13/05/2011






IL MIO APPRODARE


Ho sognato questa poesia, fra le tue mani l’ho sognata,
fra l’azzurro scostante dei tuoi occhi, mia pietà…
E ti portavo una poesia, tutto ciò che sono,
tutto ciò che sarò e tutto quel che so essere.

Ho sognato questa poesia, annegata beatamente
fra la carne, le mani stanche e i tuoi capelli, mio sollievo…
E ti portavo una poesia, come oro e come incenso,
in questo fulminato tramonto, dove il sole si gode i nostri sguardi.

Ho sognato questa poesia, l’unico mio bene,
fra l’incanto della tua pace e le tue labbra, mia passione…
E ti portavo una poesia, la mia vita annodata e inerme,
null’altro avrei trovato, solo l’ultimo sospiro per raggiungerti.

ARDENTE

A San Cipirello il 14/04/2011




ARDENTE     



Ascolta….le macerie silenti di un cuore bellico,
fra i ruderi e le pietre annerite da improvvisi spari.
Ascolta l’odore acre dei giardini infuocati, il terriccio
solcato da poderosi macigni, l’acciaio che penetra la carne,
l’ossa frantumate.
Ascolta….l’eco di uno spirito annientato,
l’amore e i suoi frastuoni, l’indifendibile fortezza violata,
ascolta le ombre al calar della sera….
Tale è il mio orizzonte, nessuna pace per i miei occhi,
perché ovunque, dove tu non sei, miro la distruzione.

MARE

A La Valletta il 06/11/2009









MARE





Avanza dalle viscere una grandezza sconfinata.
Come fratelli, come poeti imbrigliati, alla deriva,
cediamo i nostri passi in riva alla perdizione….

SENZA PATRIA

SENZA PATRIA            






Arriva dai campi dispersi e nudi…
Ciò che chiamano libertà bruciata sul fuoco.
Iddio mi perdoni mentre maledico le loro patrie
Che fanno morti che mai risorgono.  
Allora i regni cadano pure…
Noi poeti rimarremo senza patria e senza poesia.