Non lo vide nessuno, fra i fumi della campagna
e mani e braccia lo cingevano,
ma la sua furia marciava da sola.
I suoi figli raccoglievano le lacrime della terra...
trovò la sua vendetta un giorno fra la nebbia e la neve.
Entrò trascinando a furia la sua fretta,
ebbe il tempo di dire una preghiera e
si scurì il cielo, impetuoso e sovrano....
Era imponente il suo passo...lesto verso la sua fine,
DIO mio resta con me...dammi la forza per
fare ciò che devo...
Silenzio infine....solo silenzio.
Sei corso via, lontano, dove le pietre sono mute,
vorrei averti con me, per ridere dei nostri tormenti,
ma una mano buona ti ha nascosto al sole d'estate.
Non mi manca nulla di te, solo tutto il tuo mondo e
tu che lo percorri tutto intorno senza mai stancarti.
Giriamo a vuoto amico mio, e col tempo che ci rimane
facciamo un gomitolo di incertezze, dentro una scatola chiusa.
Come vorrei averti con me....quando piove e quando
il freddo mi porta dentro un bicchiere, il tuo preferito.
Abbiamo percorso il medesimo sentiero e cosa abbiamo trovato?
le nostre vecchie paure che, mischiate a lacrime sbuffano da
una graticola sul fuoco.
Come vorrei averti con me....dicevi che siamo solo
fatti per seguire un unico sentiero, allora perchè io cammino da solo?
Non mi serve il tuo ricordo...come odore fra i fiori e il fumo...
so soltanto che dietro i tuoi passi, a volte mi perdo e mi fermo e ti chiamo.
Camminiamo lungo rive incerte,
mi dici che l'amore è un tempio sacro e
mi dici che è l'unica legge che conta.
Mi hanno convinto a camminare sulla sabbia sporca,
non volevo una guerra, ma tu non mi lasci pace e
continui ancora a vedere una luce viola in un buio scabroso.
Non siamo che due anime inquiete in un labirinto d'alberi e ombre,
ci rincorriamo sacrificandoci a vicenda,
ma ogni giorno tocchiamo l'abisso.
Ora sono in un deserto, questi giorni mi sfiancano e
le mie labbra aride non riescono a vincere la sete.
Meglio perdersi dietro la pioggia, meglio arrendersi
se non posso amarti come oro fra le mie mani.